Golden Crew vs Bar Just Cavelli (4-2 d.c.r.) (pagella)

Golden Crew vs Bar Just Cavelli (4-2 d.c.r.) (pagella)

Risultati

ClubGoalsEsito
Golden Crew4Pareggio
Bar Just Cavelli4Pareggio

Dettagli

Data Ora Competition Stagione
16 Giugno 2019 9:30 pm FASI FINALI Torneo 2019

Golden Crew

Kledi Keqi 1^ Cat/D a 5
Marco Vincenti
Andrea Zannardi
Alex Villa
Alessandro Maggi
Nicolas Silva 1^ Cat/D a 5
Andrea Gjini
Simone Iorio

Bar Just Cavelli

Cristian Cerbi
Alex Melampo 1^ Cat/D a 5
Silvano Ferri
Matteo Cimmino
Lorenzo Barbieri
Nicolò Vetrucci
Luca Bestagno Referente
Nicola Brugnelli 1^ Cat/D a 5
Umberto Nosotti 1^ Cat/D a 5
Nicola Vermi
Enrico Platè
Goals
4
3
Autogoals
1
0
Cartellino Giallo
0
0
Cartellino Azzurro
0
0
Cartellino Rosso
0
0

Riepilogo

GOLDEN CREW-BAR JUST CAVELLI 7-5 dcr (4-4 dopo i tempi regolamentari)

GOLDEN CREW: Gjini, Vincenti, Keqi, Zannardi, Maggi. Subentrati: Silva, Villa, Iorio.

BAR JUST CAVELLI: Vermi, Barbieri, Fermi, Bestagno, Brugnelli. Subentrati: Nosotti, Melampo, Platè, Vetrucci. Non entrati: Cerbi, Cimmino.

ARBITRO: Sandro.

Marcatori: pt 10’ Maggi, 12’ Silva (G), 15’ Melampo (J), 24’ Villa (G); st 13’’ Platè, 40’’ Ferri, 6’ aut. Vincenti (J), 21’ Maggi (G).

Sequenza rigori: Brugnelli (J) palo; Silva (G) gol; Vetrucci (J) gol; Iorio (G) gol; Nosotti (J) parato; Zannardi (G) parato; Bestagno (J) parato; Keqi (G) gol.

Note: al 22’ pt Gyni (G) ha parato un tiro libero di Vetrucci.

 

Scrivevo in una pagella di una finale di qualche anno fa: “Il nuovo campetto ci ha abituato a finali strane, piene di gol o senza storia”. Bene, felice di rimangiarmi la considerazione. Golden Crew-Just Cavelli è stata finale degna, combattuta, equilibrata e finita con una soluzione che da sempre gradisco molto perché esalta i colleghi portieri e i giocatori tripallici.

 

Finalissima inedita, in campo non c’era nessun campione del passato ma tanti che ci erano soltanto andati vicino. Stappano lo spumante Keqi, Vincenti e Zannardi che portano sul tetto del TdC un pezzo dei vecchi Non Lo So coronando una rincorsa iniziata nel 2012; piangono lacrime amare quelli dell’Armata (via, sono loro anche se sotto falso nome) che mai erano arrivati in finale e mancano l’ultimo colpo di reni.

 

Eppure sono proprio i rossi a partire meglio, comprimendo i Golden in difesa. Barbieri e Ferri scaricano in campo tutta la loro fisicità, ma Bestagno è in serata involuta e Brugnelli scompare fra i tentacoli di Vincenti. E nel dubbio, Gjini si conferma un portiere coi controfiocchi. Così è col contropiede che i Golden fanno male: Maggi, scatenatissimo, e poi Silva infilano Vermi con due botte mancine in diagonale in fotocopia. Just Cavelli cambia tutto: dentro Nosotti, Melampo e Platè, la manovra sale di tono, i Golden non escono più. Melampo spennella all’incrocio il 2-1, Vetrucci si fa parare un tiro libero, ma la difesa in rosso resta allegra: Villa solo soletto a sinistra prende la mira e infila tra le gambe di Vermi il 3-1.

 

Non sappiamo cosa si siano detti i Just Cavelli nell’intervallo. So solo che dopo 40 secondi della ripresa siamo sul 3-3. Platè sfonda a destra e spara in diagonale, Ferri arma il sinistro e fa secco Gjini. Non è finita: Vincenti, in bambola da qualche minuto, si traveste da Comunardo Niccolai e infila nella sua porta il più classico degli autogol su centro di Ferri. Siamo al 6’, da qui in avanti è battaglia senza esclusione di colpi. Maggi si carica sulle spalle un attacco dove Silva, Villa e Zannardi vanno a strappi: prima prende una traversa che trema ancora dopo uno stop volante da circo, poi trasforma il tiro libero per fallo su Zannardi partito in sfondamento. Manca pochissimo, prova Brugnelli a cercare un rigore (Sandro fa segno di proseguire), prova Silva il diagonale che esce di un soffio. Si va ai rigori, gli errori dei totem Brugnelli e Bestagno sono un pessimo segnale, poi Keqi infila Vermi e può partire la festa, l’ultima coppa consegnata dal Presidente Paolo Braccio che ha già annunciato l’addio.

 

GOLDEN CREW

 

GJINI 7,5: magari non perfetto sulla sassata mancina di Ferri, ma per tutta la partita conferma la sensazione di grande sicurezza. Esalta e si esalta quando è chiamato alle parate d’istinto, i rigori per la seconda volta in tre giorni sono il suo pane (e ci rimette i gioielli per ribattere su Nosotti). ICEMAN

 

VINCENTI 6,5: meno brillante rispetto a venerdì, palla al piede è impreciso, con Platè balla un po’ e quell’autogol…Però cancella dal campo o quasi uno come Brugnelli, di qui la sufficienza ampia. IL NUOVO MARAZZI

 

KEQI 6,5: si smazza sempre il lavoro “sporco”, forse anche per questo in cronaca si vede poco. Ma si sente, eccome. E su quel rigore, con la palla pesante come il piombo, va senza paura. LEADER

 

ZANNARDI 6,5: maturato sotto tutti i punti di vista, non c’è dubbio. Meno dirompente rispetto al passato, ma i suoi break fanno male soprattutto se fai una partita di difesa e contropiede. Prende il tiro libero decisivo. BOX TO BOX

 

MAGGI 8: per me in assoluto il migliore in campo. Rapido, col dribbling negli stinchi e un sinistro che fa sudare Vermi. La combinazione stop volante-tiro-traversa suscita ululati di ammirazione. Vero trascinatore nel finale. CICLONE

 

SILVA 6,5: entra e segna: non male. Soffre la partita trincea&marassa, molto meglio quando può distendersi. E per poco non piazza la zampata decisiva all’ultimissima azione. FIORETTO

 

VILLA 6,5: sempre in punta di piedi, contributo però tangibile: sul gol del 3-1 è gelido nell’infilare Vermi là dove non batte il sole. Per il resto, molta oscura quantità. CONCRETO

 

IORIO s.v.: pochissimi minuti in campo, fa in tempo a fiondarsi su una palla vagante cercando qualcosa (un gol, un rigore, una rimessa laterale). Ma il suo tiro dal dischetto lo schiaffa dentro senza problemi.

 

ALL. PARABOSCHI π√3+⅔x⁴: gli mettono in mano una fuoriserie, cerca di dare la sua impronta di fantasia inventando ruoli e posizioni (Gjini ala, Vincenti centravanti, Villa titolare). Per sua fortuna i giocatori non gli danno retta. Prezioso totem e talismano da bordocampo. MAX ALLEGRI

 

JUST CAVELLI

 

VERMI 6,5: lo metto uno scalino sotto al collega, anche perché ha dovuto lavorare di meno. I Golden pungono in contropiede, può fare poco sui gol che prende, per il resto zero sbavature. Non basta la carica agonistica ai rigori. CARISMATICO

 

BARBIERI 6: parte che sembra dover spaccare il mondo, rema in avanti quantità di palloni, ma a conti fatti non è così impermeabile dietro. Suda e non poco su Maggi, finisce fuori con sospetto di infortunio.  KNOCK-OUT

 

FERRI 6,5: gli accreditano un gran sinistro, confermo quando dopo 40’’ nel secondo tempo timbra il 3-3. Non sempre riuscito nelle giocate, ma ha piede testa e idee e si fa sentire in copertura. VOLITIVO

 

BESTAGNO 5,5: il folletto stavolta non folleggia. Come altri compagni parte a lancia in resta e finisce per incaponirsi in dribbling continui, Gjini gli sbarra la porta, poi finisce per marcarsi da sé. Il rigore è la logica prosecuzione. INVOLUTO

 

BRUGNELLI 5,5: per tre quarti di partita sembra il fantasma di se stesso: non un tiro in porta. Qualche invenzione nel finale e i siparietti con Sandro (coppia Zelig) ne rialzano in parte le quotazioni. SENSE OF HUMOUR

 

NOSOTTI 6,5: magari non brillante, però è continuo nella sua azione e alimenta bene il gioco d’attacco. Gli manca solo un guizzo. OPERAIO

 

MELAMPO 7: sostituisce Brugnelli di punta, ma è qualche metro indietro che rende meglio. Il filiforme rosso ex LibertaSpes fa cambiare marcia dopo un avvio piuttosto sterile, notevole la sberla dell’1-2. REGISTA

 

PLATE’ 7: parte in sordina, quando scala davanti fa vedere ottime cose. Mobile, aggressivo e pure un po’ sfortunato nelle conclusioni (Gjini lo mura più volte). PIMPANTE

 

VETRUCCI s.v.: globalmente pochi minuti in campo, fa in tempo a segnalarsi solo pel il tiro libero parato e per un altro piazzato che fa la barba al montante della porta.

ARBITRO SANDRO 8: abbiamo imparato ad amare il suo senso dell’umorismo britannico che smorza anche i peggio provocatori del campetto. Con tanti fumini in campo il rischio rissa era alto, quando fa sorridere Brugnelli dopo avergli negato un rigore abbiamo capito di aver ingaggiato un piccolo idolo. COLLINA IS BACK